Visualizzare il proprio brand tra i primi risultati prodotti da una ricerca su un motore è un traguardo raggiungibile anche mediante un’attività di social media marketing. Vediamo come.
La SERP (Search Engine Results Page), è l’elenco dei risultati ordinati visualizzato da un utente dopo aver lanciato una ricerca su un motore e può venire condizionato a nostro vantaggio registrando un profilo Twitter o Facebook, Pinterest o Youtube, con il nome del nostro brand. Questo aumenterà le probabilità che il nome che intendiamo valorizzare, in termini di posizionamento, “scali la vetta” arrivando così a figurare nelle prime pagine di una ricerca.
Il sito namecheckr, ad esempio, offre proprio il servizio di verificare in tempo reale su quali domini e piattaforme social risulti ancora una disponibilità in modo da poter appropriarsi di quel nome.
È sufficiente, una volta stabilita la piattaforma su cui si vuole registrare il nome, popolare il profilo con dati, informazioni, link e foto che rimandino direttamente al sito di atterraggio.
È bene precisare come, il più delle volte, i profili social siano caratterizzati da “link nofollow” e cioè in grado di inviare ai motori di ricerca l’istruzione di “non seguire questo link”. Ciononostante, detenere un profilo social gioca comunque a nostro favore, in quanto comparire anche su una piattaforma social aumenta considerevolmente la credibilità e l’attendibilità del nome nella SERP.
Un’altra interessante informazione, funzionale all’incremento della propria visibilità, riguarda i “backlink”, cioè le visite ricevute al proprio sito da altri siti. Si tratta di collegamenti ipertestuali che conducono ad una pagina web e che si rivelano decisamente importanti ai fini del calcolo della popolarità (cioè della pagerank) di un sito: gli algoritmi dei motori di ricerca che generano la SERP tengono conto di questo parametro. La migliore soluzione sarebbe beneficiare di backlink ben piazzati su siti prestigiosi ed autorevoli.
Quindi, è facilmente intuibile come i social network siano in grado di attivare una spirale virtuosa secondo questo schema: se decido di pubblicare contenuti su un social li espongo ad un’utenza estesa aumenta fisiologicamente il numero di condivisioni e di click questi si tradurranno in backlink esito finale: migliora il posizionamento del mio sito tra i risultati prodotti da un motore di ricerca.
Naturalmente, ci si potrebbe rivolgere a degli Influencers, profilati per settore di competenza, che si trascinerebbero dietro le loro rispettive comunità inducendole a cliccare su un determinato sito a cui procurerebbero, quindi, un certo numero di backlink.
La decisione di rivolgersi a degli Influencers che siano davvero tali, quindi, va però operata con cognizione di causa, magari rivolgendosi preventivamente ad un’agenzia esperta in questo campo, come Settore Q.