Non più solo “mi piace” su Facebook, ma nuovi emoji come nuovo strumento con cui l’utente esprime dettagliatamente le proprie emozioni su di un post.
Love, Ahah, Wow, Sigh e Grrr: eccole le 5 reactions di Facebook appena introdotte dal social più diffuso a livello planetario che consentono di specificare quanto stiamo apprezzando, o non gradendo, un contenuto condiviso da un altro utente (o da un brand).
Apparentemente solo innocuo mezzo espressivo su di un post pubblicato, il rilascio di questi simboli ha richiesto un impegnativo anno di intenso lavoro a dei professionisti che hanno individuato, analizzato, interpretato ed approvato senso e funzionalità di sole 5 iconcine: poche ed il più possibile condivisibili universalmente.
Le agenzie social media hanno immediatamente intuito i riflessi che deriveranno da questa innovazione espressiva in termini di pubblicità sui social, e cioè di facebook Adv. Già a breve questo strumento, infatti, sarà in grado di orientare ancora meglio un brand – una volta ottenuti ed analizzate le quantità delle singole reactions raccolte da determinati post – nel posizionarsi, promuovendo i propri prodotti su una ancor più precisa profilazione di utente, ad esempio contattando direttamente un prospect, e cioè un potenziale cliente.
Ma l’insidia potrebbe trovarsi dietro l’angolo: se è vero che sarà possibile disegnare campagne di comunicazione in modo più mirato concentrando gli sforzi comunicativi su utenti che abbiano espresso un “love” o un “wow”, come rivolgersi a tutti coloro che si saranno posti in maniera assolutamente negativa? Il digital marketing di un brand non tarderà ad adeguarsi, verosimilmente tentando un approccio che punti a “convertire” un’eventuale opinione di segno negativo in progressivo avvicinamento ad un marchio con la finalità ultima di renderlo obiettivo sensibile delle successive campagne, e cioè vero e proprio target.